L’evento finale del percorso sulla RRI territoriale, promosso da ART-ER con il supporto tecnico e scientifico di K&I srls, si tiene nell’ambito del progetto TeRRItoria, e ha come obiettivo uno scambio di idee ed esperienze sul rapporto tra ricerca scientifica, innovazione e bisogni del territorio, delle comunità, della società, con la partecipazione di rappresentanti di diversi gruppi di stakeholder dell’Emilia-Romagna.

E’ un momento utile per condividere i risultati e raccogliere contributi utili alla strutturazione di linee guida regionali sulla “dimensione responsabile” nella Strategia di Specializzazione Intelligente (S3) e sono parte di un processo di co-design delle misure regionali in questo campo.

La “Responsible Research &  Innovation” (RRI) è un approccio, affermatosi nelle politiche UE degli ultimi anni, in particolare nel contesto del programma Horizon 2020, che promuove un approccio trasparente e interattivo al rapporto tra attori della società e attori della ricerca e dell’innovazione, e una maggiore accettabilità etica, sostenibilità e desiderabilità sociale della scienza e dell’innovazione. Dimensioni fondanti della RRI sono le capacità di anticipazione, inclusione, riflessività sulle azioni svolte e la capacità di rispondere alle sfide adattandosi ai cambiamenti.

Se si applica la RRI alle dinamiche del territorio, si fa riferimento alle dinamiche di de-territorializzazione e ri-territorializzazione, per cui gli attori perdono oppure riconquistano una capacità di appropriazione e di guida locale dei processi sociali, economici e tecnologici. La RRI territoriale diventa dunque, in particolare, la capacità degli attori della ricerca e dell’innovazione di contribuire a una governance condivisa del territorio e a rafforzare i legami di una comunità con il proprio territorio.

Il progetto TeRRItoria ha attuato 5 esperimenti di RRI territoriale in Europa: in Emilia-Romagna l’esperimento ha come focus la definizione di politiche di ricerca e innovazione maggiormente incentrate sul public engagement, la science education e la citizen science. L’idea è quella che i territori, grandi portatori di sfide di innovazione, in particolare nel contesto post-Covid, possano strutturare modelli di governance inclusiva che permetta alle politiche industriali, territoriali e sociali di fornire soluzioni adeguate ai mutati bisogni della società. In questo contesto, gli attori della società civile e i cittadini, nella loro molteplice veste di utenti, consumatori, imprenditori, ricercatori, etc… devono poter assumere un ruolo centrale nel co-design (ed eventualmente co-creazione) di progetti di ricerca e innovazione con una forte componente potenziale di impatto sociale e/o ambientale.

Link e materiali di approfondimento:

Qui il programma e il link per partecipare