Il pane che rigenera: scienza, territorio e salute al centro dell’evento One Health a Cesena

Il pane che rigenera: scienza, territorio e salute al centro dell’evento One Health a Cesena

Cesena, 4 settembre 2025 – Aula Polifunzionale “Ex Macello”
In un’aula gremita, si è tenuto l’incontro “One Health”, evento promosso dal Tecnopolo di Forlì-Cesena per raccontare un progetto corale che unisce scienza, imprese e territorio, con un obiettivo ambizioso: migliorare la salute umana partendo dal suolo, passando per l’agricoltura e arrivando fino al microbiota intestinale.

 

Un’alleanza virtuosa

Moderato da Annalisa Campana (Tecnopolo Forlì-Cesena), l’incontro ha introdotto un’iniziativa che si muove lungo tutta la filiera agroalimentare, dal “Primo Distretto Biosimbiotico della Romagna” fino alla realizzazione di un pane innovativo sviluppato da Il Panificio di Camillo, a base di lievito madre e grano coltivato con tecniche biosimbiotiche. Un pane surgelato, quindi distribuito su larga scala, che sarà oggetto di due studi scientifici – uno in vitro e uno clinico – per verificarne l’impatto sulla salute intestinale.

Un progetto che implementa concretamente l’approccio One Health.

 

Le istituzioni sostengono l’innovazione

L’Assessora Giorgia Macrelli ha ribadito l’impegno del Comune per trattenere i talenti sul territorio, rilanciando il progetto Cesena for Talents. Ha seguito il Presidente della Camera di Commercio Carlo Battistini, che ha tracciato lo scenario economico romagnolo e richiamato l’urgenza di investimenti in ricerca per un sistema produttivo composto per il 97% da microimprese.

 

Il valore della biosimbiosi: dal suolo alla tavola

Lisa Paganelli, presidente del Distretto Biosimbiotico della Romagna, ha spiegato il modello agricolo da cui nasce il grano utilizzato per il pane: un’agricoltura rigenerativa che impiega microrganismi simbiotici del suolo (micorrize, batteri, lieviti) per ripristinare la fertilità del terreno e la qualità nutrizionale delle colture. Un approccio elaborato grazie al contributo scientifico del prof. Giusto Giovannetti, esperto internazionale in simbiosi microbiche, intervenuto per ribadire la necessità di coltivazioni resilienti e sostenibili.
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Lievito madre: una biotecnologia antica, una sfida moderna

Il Prof. Andrea Gianotti (UNIBO) ha approfondito il ruolo del lievito madre nella filiera: un ecosistema microbico complesso che migliora gusto, conservabilità e valore nutrizionale del pane, modulando i FODMAPs e abbassando la risposta glicemica. Le nuove tecnologie e l’IA permettono oggi fermentazioni “di precisione” con benefici mirati.
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Microbiota intestinale e salute: la ricerca entra nel vivo

La Prof.ssa Patrizia Brigidi (UNIBO) ha illustrato come il microbiota sia un organo “nascosto” ma fondamentale per la nostra salute: ogni individuo possiede un’impronta microbica unica e modulabile tramite la dieta. Lo studio sperimentale analizzerà queste relazioni.
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Successivamente la Dott.ssa Elisa Liverani, insieme al Prof. Carlo Fabbri (AUSL della Romagna – UOC di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva), ha presentato il futuro studio clinico su 60 pazienti affetti da IBS (Sindrome dell’Intestino Irritabile), che valuterà l’impatto del pane biosimbiotico sul microbiota, sull’infiammazione e sui parametri clinici. Il protocollo è pronto e l’arruolamento è in fase di avvio.
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L’impresa che innova con passione

Raffaele Bassini, CEO del Panificio di Camillo, ha raccontato come da una visione “romantica” sia nata un’impresa industriale sostenibile, con pane lavorato a mano in 40 ore e senza additivi. Nonostante i limiti normativi, il prodotto è già apprezzato da grandi catene e sarà lanciato con un packaging narrativo. La sfida futura: mantenere qualità e abbassare i costi con impianti su misura.
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Consumo consapevole e sostenibilità

Carolina Gomez (GS1 Italy) ha fornito una panoramica sui nuovi trend di consumo: più fibre, meno zuccheri, attenzione all’origine e alla sostenibilità. Tuttavia, ha sottolineato che la comunicazione ambientale deve riflettere l’impatto reale lungo tutta la filiera, soprattutto nella fase agricola.
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Medicina territoriale e cambiamento culturale

Il Prof. Carlo Fabbri (Direttore di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva, AUSL Romagna), ha chiuso l’evento richiamando l’urgenza di trasferire la scienza sul territorio e di superare la logica degli integratori con cibi funzionali e sostenibili. Ha sottolineato l’importanza di creare modelli multidisciplinari, ricordando che l’educazione alimentare è il primo strumento di prevenzione.

 

Conclusioni

L’evento ha rappresentato un esempio virtuoso di applicazione concreta del principio di One Health, che unisce salute dell’uomo, dell’ambiente e degli animali. Un progetto che parte da Cesena ma guarda lontano, con il sogno ambizioso di cambiare – scientificamente – il modo in cui ci nutriamo.

La mattinata si è conclusa con un appassionato dibattito tra relatori e pubblico, a testimonianza del grande interesse suscitato: numerose domande hanno arricchito ulteriormente il confronto, segno tangibile di un coinvolgimento reale e partecipato. A seguire, i partecipanti hanno potuto prendere parte a una degustazione dei prodotti del Distretto Biosimbiotico, molto apprezzata.

 

QUI il video dell’evento