Il Tecnopolo di Forlì-Cesena ha partecipato con un proprio spazio espositivo, all’interno dell’area innovazione e startup, a Macfrut 2021, evento di riferimento del settore ortofrutticolo nazionale e internazionale, tenutasi presso la Fiera di Rimini dal 7 al 9 settembre. In questo contesto, grazie ai progetti dei CIRI Agrifood e ICT e di Cesenalab (presente nello stand con la propria  startup Neurality, che si occupa di computer vision per il controllo di qualità sui prodotti), il Tecnopolo ha costruito una cornice di presentazioni, dimostrazioni e workshop che ha coinvolto anche altri attori dell’innovazione territoriale nel settore agrifood, quali CRPV, Romagnatech, Astra, Alimos e il Clust-ER Agrifood dell’Emilia-Romagna. 

In collaborazione con i CIRI Agrifood e ICT, all’interno dello stand sono stati organizzati 3 workshop con approfondimenti su logistica digitalizzata, agricoltura di precisione e packaging e catena del freddo, oltre ad una tavola rotonda dedicata all’ “Agricoltura di precisione: nodo infrastrutturale dimostrativo – integrazione tra orto e frutta”.  Gli argomenti affrontati ruotano intorno ad una visione di filiera integrata che, al passo con le trasformazioni sostenute dalla visione “dalla terra alla tavola”, possa garantire una “finestra di opportunità” per il settore agroalimentare emiliano-romagnolo, definendo frontiere di sostenibilità, difesa delle colture, eliminazione dello spreco di risorse e innovazione tecnologica.

Nel corso della prima giornata della manifestazione, ha visitato lo stand del Tecnopolo, Carlo Ferro, presidente dell’ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane che ha incontrato le startup presenti allo stand e preso informazioni sulle attività innovative promosse dal CIRI Agrifood.

Nell’ambito degli approfondimenti sull’agricoltura di precisione della seconda giornata, ha suscitato particolare interesse la presentazione del progetto S3O (https://s3o.it/il-progetto/), promosso dal CIRI Agrifood, che si pone l’obiettivo di aumentare la sostenibilità della filiera frutticola regionale, tramite la riduzione del 50% dei volumi irrigui, dei pesticidi e delle emissioni di CO2, grazie ad un rover a guida autonoma, totalmente elettrico, che proprio in questi giorni ha completato il ciclo di brevettazione. Di rilievo anche la presentazione del progetto Agro.Big.Data.Science (http://agrobigdatascience.it/) che, tramite tecnologie Big Data, gestisce in tempo reale quantità consistenti di dati, rilevati in campo con l’ausilio di sistemi automatici, che confluiscono sulla piattaforma digitale Agro.Big.Data.Science, quale hub centralizzato per la raccolta e l’analisi dei dati dell’intera filiera.

La tavola rotonda seguita al workshop, che tra gli altri ha visto la presenza di Giovanni Molari, Direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari e prossimo Rettore dell’Università di Bologna, di Renzo Piraccini, Presidente di Macfrut e di Marina Silverii, direttrice di ART-ER, ha posto l’attenzione sul tema dei “campi dimostrativi”, ambienti controllati per testare innovazioni nel settore agricolo, al fine di introdurre innovazioni in termini di sostenibilità nel settore ortofrutticolo. Si tratta di sperimentazioni già presenti in Emilia-Romagna, frutto di progetti di ricerca in sinergie fra Università e imprese del settore, da cui emergono risultati molto interessanti, in termini di introduzioni di applicazione tecnologiche, finalizzate alla sostenibilità delle colture e alla riduzione dello spreco di risorse. Il dibattito che ne è scaturito ha inteso aprire un confronto tra operatori, imprese, Università e Regione Emilia-Romagna per valorizzare tali esperienze, all’interno della strategia di innovazione della S3 regionale, al fine di realizzare un possibile “nodo dimostrativo” nel settore orticolo in Romagna, come “infrastruttura a rete” di ricerca applicata, che crei una sinergia fra gli attori pubblici e privati del comparto.