A Borello, a pochi minuti da Cesena, la Quarta Rivoluzione industriale è già di casa. A lavorare sul segmento più ambizioso e complesso della trasformazione dei processi di produzione, quelli che devono consentire la personalizzazione spinta del prodotto, è Marco Zani e il suo team di Mark One. L’azienda è una startup innovativa, che nel 2019 ha visto una crescita del fatturato del 63% ed una redditività pari al 20%, ed ha affermato un proprio modello di business, arrivando a collaborare con prestigiose aziende mondiali. Mark One è una piccola azienda (tra collaboratori interni ed esterni si raggiungono le 20 unità) con un mercato composto prevalentemente da medie e grandi aziende.
Abbiamo chiesto a Marco Zani, titolare di Mark One, di delineare gli scenari dell’additive manufacturing e la trasformazione necessaria, in termini di competenze e tecnologia, per spingersi verso la customizzazione 4.0

Come si accompagna un’impresa verso l’adozione di tecnologie per la customizzazione 3D?
Introdurre la stampa 3D nei processi produttivi non significa solo fornire una macchina ma entrare nei processi di produzione per capire le esigenze a cui rispondere, formando il personale interno all’utilizzo di quella tecnologia.
Il coronavirus ha accelerato questo cambiamento rendendo ancora più evidente le difficoltà nell’ordinare materiali, movimentarli, gestire il magazzino, aspetti che si ripercuotono pesantemente nella gestione economica e finanziaria dell’azienda. La stampa 3D dà flessibilità sia sul mercato che nella penetrazione del mercato. Quando la tecnologia diventa veramente interna, integrandosi con i processi produttivi delle aziende (la nostra consulenza va in questa direzione), lo sviluppo è esponenziale, l’azienda continua a sviluppare cose nuove, ad usarla sempre più in maniera trasversale, capendo fin dove potersi spingere.
Il post-vendita non è l’assistenza tradizionale alla macchina ma l’assistenza all’introduzione e all’ausilio della tecnologia 3D nei diversi processi – intervenendo sulla parte di produzione ma anche su tutte le fasi dalla progettazione, creando prototipi visivi, prototipi funzionali, piccoli lotti o lotti di produzione definitivi – perché nel tempo le esigenze dell’azienda cambiano così come le necessità di sviluppo.

Qual è la differenza tra piccola e media-grande azienda per l’adozione della tecnologia 3D?
È molto più facile entrare e digitalizzare piccole o giovani imprese. Essere piccoli, dinamici e flessibili rende più facile introdurre cambiamenti nei processi, caratteristiche che si rafforzano se si tratta di nuove imprese con un capitale umano giovane.
Anche a parità di interesse all’introduzione dell’innovazione e di competenze, le imprese più strutturate faticano maggiormente ad introdurre rinnovamenti nei processi, sia perché la dimensione crea maggiore complessità, sia perché il management ha un’età media più elevata ed è meno reattivo al rinnovamento a causa di un modello già sedimentato di comportamento (abituati ad utilizzare tecnologie “tradizionali”). Le imprese medie e grandi hanno maggiore possibilità di investire e possono anche dotarsi di team giovani. In alcune imprese più strutturate capita che quando è presente il vero imprenditore della visione schumpeteriana – in cui l’imprenditore è colui che rischia sia risorse proprie sia risorse prese in prestito per investire in innovazione – si scontra con gli schemi consolidati dei suoi manager.

Una piccola impresa può permettersi di avviare processi d stampa 3D?
Sì, ma l’errore delle piccole imprese è spesso di non considerare il ritorno dell’investimento nel medio periodo e fermarsi al costo immediato. Ad esempio, abbiamo realizzato la prima macchina al mondo di stampa 3D per plantari personalizzati. I podologi si sono ripagati la macchina in pochi mesi. Abbiamo linee create appositamente per le piccole produzioni. Si tratta di macchine industriali, professionali, con qualità, flessibili con costi contenuti, che permettono all’azienda, con un investimento limitato di acquisire le conoscenze e l’esperienza per il personale.

La stampa 3D va bene solo per i piccoli lotti?
Anche le grandi aziende customizzano la loro produzione. Per rispondere alla crescente personalizzazione richiesta dal mercato le aziende cercano di creare i loro centri di produzione delocalizzati di stampa 3D, o direttamente oppure appoggiandosi a fornitori terzi che, con contratti specifici, con i file inviati dall’azienda realizzano – con un certo grado di qualità concordato – i pezzi per i clienti.

A che punto è l’evoluzione dei materiali?
Mark One collabora con i maggiori produttori mondiali e porta avanti progetti di ricerca e sviluppo continuamente. Siamo quindi in grado di fornire i materiali più appropriati alle diverse esigenze. Lavoriamo con tutti i materiali plastici e industriali, stampando anche i “caricati” (fibre, carbonio ecc). Abbiamo un brevetto sulla laminazione del carbonio in autoclave che permette di ridurre i tempi e i costi della laminazione di otre il 50%.
Non chiediamo, come fanno i competitor, di che materiale ha bisogno l’azienda ma quali applicazioni deve realizzare per ottimizzare, insieme all’azienda, i processi. Siamo gli unici ad offrire la capacità di utilizzare i diversi materiali e adattarli alle necessità.

Un caso concreto di collaborazione con il cliente?
Mark One, 3 anni fa è entrata con la prima stampate al mondo in superbike per la produzione in real-time nei box. Collaboriamo con il team Superbike della Kawasaki Racing, un gruppo composto da giovani che sta rivoluzionando tutto il processo “tradizionale”. La Kawasaki è in generale una grande azienda ma il team di sviluppo con cui lavora Mark One è ristretto, paragonabile ad una microazienda, e composto da persone predisposte a innovare e trovare nuove soluzioni per snellire i processi interni diminuendo tempi e costi di realizzazione.
Il team principale è spagnolo e lavora con Kawasaki Giappone. Prima erano i pezzi che materialmente dovevano viaggiare oltre i confini delle diverse nazioni, dovendo così attendere giorni e talvolta settimane per prove e feedback.
Ora invece le stampanti si portano direttamente nei box. Il Giappone non manda più il componente ma il file e il team spagnolo, in qualunque luogo e momento, riproduce il pezzo che viene testato e in seguito validato, abbattendo tempi e costi.

Esistono collaborazioni con ambiti industriali avanzati?
Con un team del politecnico di Milano abbiamo realizzato un razzo. Nel settore aerospaziale i costi di sviluppo e delle componenti sono molto alti e di solito si tratta di piccole quantità. Il vantaggio maggiore è nella riduzione del peso: se si cambia tecnologia si deve (quando si può) cambiare la geometria dei pezzi – rendendolo leggero ma anche solido e flessibile. Con l’additive i pezzi composti da molte parti separate possono essere semplificati creandone uno unico.

Quali i vantaggi di un’azienda come Mark One rispetto a grandi player come HP?
La tecnologia 3D non si integra in aziende semplicemente comprando una macchina, bisogna capire le diverse necessità delle stesse, conoscere i materiali utilizzati, la tecnologia e i processi per ottimizzare la macchina.
La tecnologia FDM (modellazione a deposizione fusa) si è sviluppata molto in questi anni, portando una grande flessibilità. I settori con cui lavoriamo sono i più vari, dal medicale, all’aerospaziale, all’automazione industriale, alla meccanica pura, quindi la stessa macchina può essere usata per esigenze differenti, con materiali differenti.
La tecnologia offerta è estremamente flessibile, pertanto per aumentare sia l’efficacia sia l’efficienza della macchina all’interno del processo produttivo Mark One personalizza la stampante in modo verticalizzato sulle reali necessità del cliente. Senza questa assistenza e personalizzazione, si correrebbe il rischio di comprare una macchina che non viene sfruttata pienamente rispetto alle sue potenzialità né l’investimento produrrebbe i vantaggi ipotizzati. La consulenza personalizzata fa sì che l’azienda riesca a introdurre la macchina, come elemento integrato nel processo, capendo come e quando utilizzarla ed eventualmente anche come aumentarne le potenzialità.