Siamo all’inizio di un anno che si rivelerà determinante per la traiettoria di ripresa socio-economica su scala locale, nazionale e globale. In una prospettiva globale di ricerca, sviluppo e innovazione, il 2020 è stato un anno di accelerazione senza precedenti su molti fronti.
Basti pensare al traguardo della biologia molecolare nel portare a risultato decenni di ricerca su molecole di Rna per generare la proteina necessaria a contrastare il Sars-Cov-2 all’interno del nostro sistema immunitario; si pensi all’incremento del tasso di automazione avvenuto in molte imprese sia in ambito di produzione che di logistica; l’epocale accelerazione dei servizi online, soprattutto in abito di commercio; l’irrompere dello smart working nelle nostre vite e nei futuri scenari del lavoro.
A livello di innovazione possibile per le imprese del territorio regionale, si apre un anno di ri-programmazione degli strumenti per supportare la ricerca, lo sviluppo di nuovi prodotti e l’innovazione nelle imprese. Nel 2021 riparte il programma settennale della Regione Emilia-Romagna a sostegno della “specializzazione intelligente”. La nuova strategia, affinata anche attraverso un processo di consultazione con tutti gli stakeholders dell’innovazione, aiuterà con strumenti di intervento e contributi la transizione in quindici ambiti considerati strategici per lo sviluppo regionale: Energia pulita, sicura e accessibile; Economia circolare; Clima e risorse naturali (aria, acqua, territorio); Blue growth; Innovazione nei materiali; Digitalizzazione, intelligenza artificiale, big data (imprese e PA); Manufacturing 4.0; Connettività di sistemi a terra e nello spazio; Mobilità e motoristica sostenibile e innovativa; Città e comunità del futuro; Valorizzazione del patrimonio culturale, delle attività culturali e creative, del turismo; Benessere della persona, nutrizione, stili di vita; Salute; Innovazione sociale e partecipazione; Inclusione e coesione sociale: educazione e benessere collettivo.
Nel contribuire alla discussione della nuova strategia, il Tecnopolo di Forlì-Cesena ha voluto evidenziare che diventa cruciale per i prossimi anni puntare su sinergie e partenariati tra pubblico e privato, anche in una logica di co-creazione di innovazione e su contaminazioni tra ambiti tecnologici per la generazione di nuove soluzioni, nuovi prodotti e nuovi materiali. Un esempio emblematico di contaminazione intelligente che può rappresentare un fattore di sviluppo per l’Emilia-Romagna è data dall’”osmosi” tra settore automotive e space economy: non solo per prodotti e materiali avanzati che possono beneficiare della ricerca in ambito aeronautico e aerospaziale, bensì anche per servizi digitali verso il cittadino, come l’analisi dei dati satellitari per la salvaguardia del territorio e il contrasto agli eventi climatici estremi. Nel 2021 la sfida della ricerca si giocherà a livello europeo dentro il nuovo programma quadro Horizon Europe la cui dotazione finanziaria complessiva è di 95,5 miliardi di euro di cui 90,1 provenienti dal tradizionale bilancio comune e 5,4 dallo strumento di ripresa Next Generation EU.
Per un nodo della Rete Alta tecnologia, quale un Tecnopolo, che opera a contatto delle imprese sul territorio, il 2021 è un anno altrettanto importante per aiutare le piccole e medie imprese a crescere verso una maggiore consapevolezza che l’innovazione, anche in tempi di avversità economica, può risultare una strategia vincente. Confermiamo per questo un percorso di assistenza alle imprese, intrapreso già negli anni passati (e di cui potete leggere sotto), nella speranza di contribuire ad una ripartenza puntando sull’innovazione.