Il Tecnopolo di Forlì-Cesena ha incontrato, insieme al Cluster “Mech” della Rete Alta Tecnologia dell’Emilia-Romagna, Angelo Benedetti e Paolo Pasini, rispettivamente Presidente e Responsabile Relazioni Istituzionali di UNITEC, azienda leader nella progettazione e produzione di innovative tecnologie e impianti per la lavorazione di frutta e ortaggi freschi. E’ nata una discussione sul futuro della meccanica e delle competenze digitali e sulla prossima nascita di un polo di competenze meccatroniche in Romagna.

Presidente Benedetti, proviamo a partire dal futuro. Su uno spazio attiguo al vostro attuale sito di produzione a Lugo nascerà un centro di R&D che ospiterà anche i corsi della Laurea professionalizzante in meccatronica dell’Università di Bologna (che dovrebbe partire dall’Anno Accademico 2022-2023). E’ un progetto che parte da lontano. Ce lo può collocare rispetto alla storia di Unitec?
La sede del futuro Corso di Laurea professionalizzante sarà il nuovo Centro Ricerche, edificio Unitec ubicato a fianco della sede di Lugo, che opererà su innovazione e intelligenza artificiale, meccanica, meccatronica e robotica e che sarà realizzato a partire dal 2021 nell’area ex Iter; uno spazio che avrà 7.000 mq complessivi fra laboratori, sale formazione, uffici, sale riunioni e un’area dedicata alla realizzazione di prototipi. Il tutto affiancato a un centro servizi con mensa, palestra, una sala relax, una sala lettura e una foresteria. Un vero e proprio campus dedicato alla Ricerca Tecnologica per guardare con fiducia al futuro da protagonisti (https://www.unitec-group.com/nuovo-corso-laurea-meccatronica-bologna/).
Nella mia storia di imprenditore ho sempre sostenuto che sono le persone che rendono le organizzazioni efficienti, per questo UNITEC investe da sempre nelle persone e nelle risorse umane. L’innovazione è nel nostro DNA e in tutta la nostra storia abbiamo sempre investito in Ricerca & Sviluppo, per migliorare continuamente le prestazioni delle nostre tecnologie nel dare risposte e Risultati al mercato.

Unitec è un’azienda con 95 anni di vita che nasce nel 1924 quando ancora la frutta veniva prevalentemente consumata in loco e l’azienda Dalle Vacche di Massa Lombarda inizia la realizzazione delle prime calibratrici meccaniche in legno per la lavorazione della frutta. Ripercorrendo la storia della vostra azienda si ha l’impressione di assistere al film dell’evoluzione della meccanica agricola di eccellenza della nostra regione e del nostro paese. Quali sono state per voi le tappe di questa trasformazione?
La prima tappa importante avviene circa quarant’anni dopo la nascita, negli anni 60, quando cominciano le prime esportazioni di frutta in nord Europa e l’esigenza di selezionare e calibrare la frutta in modo preciso con l’ausilio di macchine si fa sempre più forte. Con la maggiore competizione la tecnologia diventa sempre più pervasiva e le selezionatrici meccaniche vengono sostituite con calibratici ottiche. Nel 1986 nasce TNT Srl (Tomorrow New Technology), la prima azienda in Europa ad applicare sistemi con telecamere per la selezione del calibro e del colore dei frutti e prima azienda al mondo a calibrare tramite calibro ottico le pere Abate Fetel.
Nel 1993 dalla fusione delle aziende Dalle Vacche e TNT nasce UNITEC che diffonde in Italia poi in Europa i nuovi sistemi di visione ottica per una moltitudine di frutti (pere, pesche, susine, albicocche, mele, ecc…). Nel 2006 UNITEC porta una forte innovazione nel settore cerasicolo grazie alla progettazione della prima tecnologia al mondo per la rilevazione non distruttiva della qualità interna ed esterna delle ciliegie – un frutto difficile da processare, in cui bisogna coniugare qualità di selezione, velocità e delicatezza nel trattamento del frutto. Dal 1997 ad oggi UNITEC ha aperto 13 nuove filiali nel mondo tra cui Stati Uniti, America Latina, Sud Africa, Australia, Turchia, Russia ed Europa.

Qual è oggi la frontiera tecnologica su cui lavora UNITEC?
Le tecnologie innovative di UNITEC permettono di classificare e selezionare oltre 35 tipologie di frutti e ortaggi in base a differenti parametri qualitativi sia dimensionali, estetici (qualità esterna) e soprattutto per qualità interna. A tale proposito i nostri sistemi oggi sono in grado di dare risposte per classificare i frutti per livelli differenti di grado zuccherino, grado di maturazione, acidità e altre caratteristiche interne al frutto come ad esempio difetti di polpa. L’azienda ha ideato molti brevetti applicati alle macchine sviluppate ed è proprietaria di tutti i software e degli algoritmi utilizzati nelle proprie tecnologie. Abbiamo 9 marchi registrati relativi ai sistemi di visione, dedicati alla classificazione della qualità esterna di alcuni specifici frutti come mirtilli, ciliegie, albicocche, kiwi e molti altri ancora.
La sfida tecnologica è rappresentata dalla necessità di unire la precisione e l’affidabilità (quanto più prossima al 100%) nella classificazione della qualità con la velocità della selezione (parliamo di decimi di secondo per frutto) e la totale delicatezza nel trattamento dei frutti. (La performance della macchina si misura dal numero di frutti processati al secondo.)

Producete macchine e impianti di selezione della frutta con una elevata flessibilità produttiva. Giusto?
Amiamo pensare a noi stessi, a UNITEC, come ad un “sarto” totalmente dedito alla ideazione di impianti dell’industria ortofrutticola. Ed è ciò che ci contraddistingue dai nostri competitor e ci rende apprezzati sul mercato mondiale perché abbiamo sempre generato per i nostri clienti Risultati concreti di miglioramento dei loro processi. Amiamo prenderci il 100% della responsabilità di ciò che consegniamo ai nostri Clienti: per questo UNITEC non è un “system integrator” perché non utilizza tecnologie di cui non è proprietaria. Ciò avviene soprattutto per garantire elevati standard qualitativi di produzione e perché in questa maniera siamo in grado di risolvere ogni problema in maniera rapida e tempestiva.

Flessibilità e customizzazione che risultano evidenti visitando la fabbrica. Linee di produzione dedicate con migliaia di componenti. Elevata gestione della complessità. Quanta automazione c’è nella vostra produzione?
In produzione movimentiamo oltre 60 mila codici e questo richiede un grande impegno organizzativo e di gestione dei componenti. Tutte le nostre linee sono customizzate. Ad una tecnologia sofisticata per le sue caratteristiche digitali e presenza di intelligenza artificiale, corrisponde ancora una produzione incentrata sulle competenze delle persone. UNITEC realizza internamente tutta la produzione, ha centinai di fornitori per le carpenterie, PLC, motori, cuscinetti, cavi, ecc… Realizza in media più di 200 commesse all’anno customizzate rispetto alle esigenze del cliente e della tipologia di frutta che deve essere lavorata e classificata. I processi produttivi interni non possono essere standardizzati e la flessibilità diviene una caratteristica fondamentale all’interno dell’Azienda per garantire Efficienza e Puntualità nelle consegne, aspetto che peraltro ci contraddistingue in maniera significativa in quanto è da 10 anni che non ritardiamo una consegna.

Ci fornisce alcuni numeri?
Nell’ultimo anno il fatturato è stato di 135 milioni di euro, con circa 700 dipendenti (450 solo a Lugo) di cui 80 ingegneri operanti nella ricerca e sviluppo. Oltre il 90% della produzione è esportato. In Emilia-Romagna, le sedi produttive sono a Lugo (RA) e a Bertinoro (FC) e quest’ultima è specializzata nell’ideazione e realizzazione di tecnologie innovative per mele, pere, datteri, cipolle, patate e peperoni. A livello internazionale, abbiamo attualmente 13 filiali commerciali e di service tra Stati Uniti, America Latina, Asia, Turchia, Russia ed Europa.

Una azienda quindi proiettata verso i mercati globali. Come è cambiato il vostro settore negli anni?
Innanzitutto, UNITEC opera laddove si produce frutta quindi il nostro mercato è il “mondo” ortofrutticolo. La sfida maggiore nel settore dell’ortofrutta fresca credo sia rappresentata dall’esigenza di far arrivare ovunque nel mondo il prodotto fresco, in buone condizioni e con una qualità in linea con le aspettative e gusti dei consumatori finali. La sfida è elevata ed è per questo che la capacità tecnologica di calibrare, ma anche e soprattutto di selezionare e classificarne le qualità interne ed esterne è fondamentale per garantire che i frutti arrivino al mercato di destinazione, spesso lontano da quelli di produzione e lavorazione, perfettamente integri e in grado di essere pienamente apprezzati dai consumatori finali.

Come affrontate la sfida della sostenibilità ambientale. Avete progetti a riguardo?
Per un’azienda che produce tecnologie per assicurare la qualità della frutta ad ogni passaggio nell’intera filiera, la nostra frontiera al momento è integrare il concetto di qualità e scarti zero lungo tutta la filiera, coinvolgendo tutti gli attori, dal campo fino al consumatore finale. Quindi stiamo ragionando per integrare in un progetto pilota la logistica, gli imballaggi, la raccolta di frutta al punto giusto di maturazione da parte degli agricoltori, la giusta esposizione e la corretta comunicazione della qualità della frutta nei supermercati. Così come ci interessa molto poter essere coinvolti nel progetto promosso dal Cluster Mech sull’”alleggerimento” dei materiali di costruzione.

Ritornando dal punto da cui siamo partiti, il polo che sta per nascere è anche il risultato di una rete di attori territoriali. Quanto è oggi determinante l’esistenza di un “ecosistema” per l’innovazione e lo sviluppo delle competenze?
Nella sfida per la generazione delle competenze del domani, continuano ad essere per noi al centro le persone, i loro talenti e le loro specializzazioni, ovviamente le persone hanno un ruolo fondamentale in ogni struttura e la rete di centri con competenze e conoscenze complementari è strategica per qualsiasi percorso di successo. Il legame con il territorio, quindi, e la relazione con tutti gli attori regionali della ricerca e dell’innovazione sono aspetti molto importanti per generare valore per tutta la società. Si può oggi certamente costruire un ecosistema per l’innovazione e lo sviluppo delle competenze e della conoscenza, ma ancora una volta al centro ci devono essere messe le persone.